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L’Hatha Yoga

il metodo

 Dona Holleman

Insegno Hatha Yoga, lo Yoga cosiddetto “posturale” perchè basato su Asana ovvero posizioni o posture del corpo.

Mi sono formata con il metodo di Dona Holleman, che lei chiamò “Centered”,  per mia personale attitudine lo declino nella sua versione mirata al ripristino dell’armonia funzionale del corpo, mi piace definirlo “Curativo”, non perché si tratti di una terapia in senso medico, ma nel senso di dare “attenzione e cura” dove c’è bisogno, per aiutare sia il corpo fisico a ritrovare il suo equilibrio posturale, sciogliendo i dolori cronici, ritrovando benessere e mobilità, sia il corpo emotivo, liberando le emozioni cristallizzate nel corpo, permettendo la loro integrazione, esplorando dimensioni di coscienza che aumentano la consapevolezza, in modo diretto e semplice.

“Il Centered Yoga è un’attitudine dell’essere umano, come elemento della Natura e espressione della Forza Vitale che scorre in essa.”

Questo metodo nasce dalla personale esperienza di Dona con l’insegnamento del grande maestro B.K.S. Iyengar, ed è stato dai lei messo a punto in 60 anni di studio, pratica e insegnamento nel mondo dello yoga.

Si fonda su Otto Principi Vitali della Pratica:

  1. Lo stato meditativo della mente, ovvero il non-fare della mente
  2.  Il rilassamento, ovvero il non fare del corpo fisico
  3.  L’intento, ovvero il non fare della visualizzazione
  4.  Il radicamento, ovvero l’uso della gravità
  5.  La centratura, ovvero la consapevolezza dell’hara
  6.  L’allineamento
  7.  La respirazione
  8.  L’allungamento

Da dove nascono gli otto principi?

Negli anni ’60 Dona incontra Krishnamurti, dall’insegnamento del quale mutua il concetto di mente meditativa e totale attenzione o ‘non-fare’ della mente, ossia affidarsi al cervello antico (cervello rettile) per eseguire gli asana, contrapposto a quello moderno del pensiero (corteccia celebrale). Mentre nei Sutra di Patanjali (Dhyana) questo concetto è un punto d’arrivo della pratica, per Dona è il fondamentale punto di partenza.

Per il secondo principio il rilassamento del corpo, ossia ‘non-fare’ del corpo, Dona si ispira al concetto taoista del wei-wu-wei ovvero ‘fare-senza-fare’.  Allineando il corpo alla forza di gravità e ricevendone la forza di rimbalzo, riusciamo a convogliare l’energia nello hara (centro del corpo) sia in discesa che ascesa, diminuendo così la forza di resistenza del corpo fisico e aumentando la forza vitale del corpo energetico, riconfermando il significato della parola a-sana (posizione senza sforzo).

Da Castaneda e dall’antica saggezza sciamanica di Don Juan si ispira per il suo terzo principio vitale, l’intento. Ossia la forza che muove l’Universo e che viene usata per eseguire gli asana visualizzando il processo di ciò che deve avvenire.

Dall’incontro con l’opera della Mable Todd “The thinking body”,  nasceranno il quarto e il quinto principio vitale del Centered Yoga, il radicamento ossia l’uso della forza di gravità (spinta e controspinta), e la centratura.

Grazie a Krishnamurti Dona conoscerà B.K.S. Iyengar e si recherà in India per ricevere da lui il prezioso insegnamento diretto maestro allieva. Da lui apprenderà la disciplina tradizionale e le tecniche fisiche della pratica dell’hatha yoga, da cui ricaverà i principi dell’allineamento e dell’allungamento.

Sarà lei a introdurre per la prima volta l’hatha yoga nello stile Iyengar in Europa e in Italia e a formare i più famosi insegnanti.

Negli anni ‘80 prenderà le distanze dalla comunità internazionale Iyengar, continuando però a seguire nella sua pratica e nei suoi studi i fondamenti dell’insegnamento ricevuto dal grande maestro, invitando tutti i suoi allievi a seguire la tradizione pura e originaria del metodo.

Con la sua amica e mentore Vanda Scaravelli approfondisce le tecniche di respirazione e i bandha, senza i quali non sarebbe possibile una pratica armoniosa e un corpo plastico, e lo yoga risulterebbe un mero esercizio fisico, qui si fonda il settimo principio.

Gli Otto Principi Vitali affinché funzionino devono essere applicati concretamente e contemporaneamente, come la luce bianca che scomponendosi diventa arcobaleno.

Dona ha dato corpo femminile al metodo Iyengar mettendo al centro del sistema la cura e il rispetto del corpo e delle leggi anatomiche naturali che lo governano: ha messo al centro della pratica l’essere umano nella sua totalità come un meraviglioso strumento di equilibrio.

Si pone come un ponte tra mondo antico della tradizione verso il futuro.